La vera storia di Elektra

LA MORTE

Elektra death
Elektra riesce ad infiltrarsi nell’organizzazione, ma sarà proprio lì a subire la corruzione che renderà completa la sua distorta scuola di vita.
Il rito di iniziazione è tanto semplice quanto agghiacciante: uccidere un nemico e prendergli le armi.
Ovviamente Elektra riesce nel compito, rendendosi conto troppo tardi che quel nemico altri non è che il suo maestro, il Sensei che era stato per lei un’altra figura paterna.

Nella “Mano” Elektra impara a uccidere senza pietà attribuendo alla vita dell’individuo un valore bassissimo che in genere è dato dalla filosofia orientale.

Elektra lascerà poi la “Mano”, nauseata dall’incredibile vortice di corruzione in cui si è venuta a trovare e dalle “offerte di intimità” del suo orribile Jonin. Dopo aver toccato il fondo, la giovane Ninja decide di seguire i suoi istinti più profondi che ancora le consentono di scegliere ciò che è più giusto.

Sara proprio l’incompleta corruzione (che la pone come dicevo prima a metà strada fra Daredevil e Bullseye) a rappresentare per lei la debolezza più grande e, infine, la chiave della sua sconfitta.
In fuga dalla setta degli assassini della “Mano”, Elektra si mette al servizio del miglior offerente. Anche durante le sue azioni più ciniche troveranno in ogni modo spazio degli impulsi positivi, che anche se in forma distorta e omicida, saranno sufficienti a mantenere il personaggio a metà strada fra bene e male.

Durante l’ennesima caccia di una taglia, Elektra si imbatte nel suo vecchio amore, dando inizio a quello che sembra essere l’ultimo capitolo della sua disperata vita.
In una lunga saga che vede i tre protagonisti (Daredevil, Elektra e Bullseye), affiancati da notevoli comprimari come Kingpin e Ben Urich, si recita un dramma in cui Frank Miller gioca con l’amore, la morte, la passione e l’etica.
Quando l’amore reciproco paralizza Daredevil ed Elektra impedendo a lui di arrestarla e a lei di uccidere il povero Foggy Nelson quando questi la riconosce come la “ragazza di Matt”, per un momento trionfa il male assoluto rappresentato da Bullseye.

La personalità sfaccettata e complessa di Elektra viene sconfitta quindi dalla brutalità primitiva, liscia e rigida del killer. Nell’attimo in cui viene colpita, Elektra cede al nemico le sue armi e la sua corruzione accettando, in punto di morte, solo quell’identità di “ragazza di Matt” contro cui aveva sempre lottato.

Nel film Daredevil le cose vanno in maniera simile, anche se le circostanze sono diverse.
Come detto in precedenza, Elektra viene portata a credere che sia stato Devil ad assassinare il padre ed è su di lui che vuole vendetta…
Quando, dopo un duello in cui Devil non vuole difendersi, Elektra scopre che sotto la maschera c’è Matt e arriva Bullseye, i destini cinematografici e fumettistici convergono

Ma la morte, si sa, nell’universo Marvel è spesso una condizione transitoria…

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