Domenica 3 luglio sera, come ormai non succedeva da molto tempo, mi sono impadronita del telecomando e ho costretto tutti a vedere Enterprise. Avevo una certa ansia, forse dettata dalla paura che l’enorme aspettativa sarebbe stata delusa. Quando la serie circolava solo in inglese, leggevo opinioni contrastanti in merito. C’e’ chi la considerava una rivelazione e chi, invece, una figlia spuria della saga di Star Trek. Per ora sono soddisfatta.
Sapevo che sarebbe stato difficile farci credere che Enterprise cronologicamente precede TOS.
Sapevo che personaggi e situazioni, poiché siamo svezzati da altre serie e da altri film, avrebbero risentito dell’influenza del futuro più che del passato.
Eppure, perdonate queste mancanze, mi sento di esprimere un giudizio positivo sulla trama, sulla scelta dei protagonisti, sulla velocità di esecuzione.
Certo, devo ancora abituarmi a: “flotta astrale”, ma non dispero.
I personaggi, come dicevo, mi piacciono abbastanza. Sebbene, sapere che il Capitano è stato scelto perché è (cotanto) “figlio” e non per merito, un po’ mi lascia basita, ma durante gli episodi ha riconquistato qualche punto sul campo. E’, in fondo, un tipetto tosto, iroso, allergico alle procedure, abituato a fare di testa sua… insomma… un vero Capitano!
E poi quando c’è da combattere non manda avanti il numero uno!!!
L’amichetta vulcaniana, T’Pol, per quanto possa sembrare strano (a me i vulcaniani stanno un po’ antipatici), la trovo interessante. Ancora non sa bene trattenere le emozioni (soprattutto mentre si spalma di crema con il “fichetto” di turno), è spesso irritante,
ma promette assai bene.
Sarà un alter ego sicuramente interessante. Anzi, a proposito di vulcaniani, direi che il contatto con gli umani ha fatto meglio a loro che a noi!
Il dottore… mah… mi lascia perplessa. Non so se è stata una trovata geniale o una scemenza colossale.
Comunque io da quello non mi farei curare nemmeno un’influenza… (con quell’aria da cuoco di terza categoria!)
Il comandante Tucker è esattamente come me lo aspettavo, fedele, fustaccione, pronto al sacrificio, ribelle… niente di nuovo,
ma spero che il personaggio evolva con il passare del tempo.
Poi abbiamo la traduttrice universale, Hoshi. Una vera scienziata.
La conoscenza sopra a tutto.
Infatti in plancia non smette di rompere. “Cosa è questo rumore, perché vibriamo, andiamo piano, dove stanno le cinture… io che ci faccio qui!” Comunque ho apprezzato l’attaccamento all’insegnamento… ”
Non lascierò i miei allievi a due settimane dall’esame…”
“Sarai la prima umana a parlare con razze ancora sconosciute…”
“Ok, vengo!”
Comunque, se dovessi dare un voto direi un 7, aspetto il resto… e speriamo che non crolli dopo qualche episodio.
Enterprise – Prime impressioni
di: Marzia Elle
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